La faccio semplice: oggi – 1 ottobre 2023 – il mio blog compie cinque anni, calcolato da quando è stato pubblicato il primo articolo (2018) che ho repostato ieri. Inoltre ho ‘manipolato’ la faccenda in modo tale da far sì che questo fosse l’articolo numero 100, e questo l’ho fatto perché…beh, perché ho una sana dose di OCD su alcune cose a cui ci tengo, niente di eccessivamente insolito insomma. Volevo quindi condividere alcune riflessioni e alcune storie degli ultimi cinque anni.
Come c’è scritto sulla pagina introduttiva del blog, questa piccola operazione ormai quinquennale era nata come un progetto condiviso di alcuni studenti della facoltà di Padova: volevamo creare uno spazio dove poter condivide pensieri scritti in un modo leggermente più serio (ma non troppo) sulla letteratura, cultura, arte culinaria, memologia, passione AK-47, la nonna Pina e un po’ tutto quello che ci pareva insomma. Poi le vite prendono il loro corso e mi sono ritrovato da solo con in mano questa piattaforma. Quindi avevo il mio blog personale, avevo il mio “Blogdan” come aveva suggerito all’epoca una cara amica.
Detto ciò negli anni ci sono stati vari sviluppi. Nel 2020 ho pubblicato il mio primo libro e quest’anno anche il seguito, ho aperto un canale di Youtube nel 2021 che ho sfruttato per parlare di letteratura e scrittura e lì ho anche creato anche un mio ‘brand’. La linea “Quirky” seguito da qualsiasi cosa…insomma Armani, Louis Vuitton e compagnia bella cavatevi proprio che c’è una nuova linea creativa in città. Stronzate a parte, ho pensato ad un modo di interconnettere tutte le mie varie attività e all’inizio di quest’anno, il vecchio Orizzonte Verticale (antico nome che ricorderemmo nelle nostre memorie del blog precedente) è diventato Quirky Horizons. Così anche il progetto podcast che avevo da un po’ di tempo e che finalmente sono riuscito a produrre e mettere anche su Spotify è diventato di conseguenza il Quirky Podcasts. Ora come ore mi manca solo la Quirky Publishing per auto-pubblicare ciò che scrivo (vi prego, se mai arriverò a tanta disperazione, sopprimetemi). E questi tutto sommato sono stati alcuni dei progetti disseminati negli ultimi anni e non sto qui ad annoiarvi con tutto il resto di ciò che ho scritto e fatto. Potrebbe anche sembrare che mi sia tenuto impegnato, ma non fatevi ingannare: un po’ come i fisici del Cern che fanno scontrare le particelle per vedere cosa succede, così io ho lanciato progetti e racconti contro riviste e concorsi per vedere se qualcosa attecchiva.
Quindi altre riflessioni riguardanti questi anni e che concernono il blog…hmmm…I got nothing. Ho usato questa piattaforma come una scusa per scrivere di qualsiasi cosa che mi interessava: ho aperto una rubrica del film del mese che sto mantenendo tutt’ora e che a questo punto avrà una quarantina di proposte cinematografiche, ho dedicato alcuni articoli al mondo videoludico e altri ad interviste, ho parlato della letteratura e ho persino pubblicato due o tre miei raccontini per sfizio personale. È uno spazio che ho sempre considerato usufruibile per comunicare a chi ha la pazienza o la voglia di leggere qualcosa di mio e anche per chi vuole scrivere qualcosa (ho sempre incoraggiato le persone che conosco a collaborare con me o a inventare qualcosa di proprio se avessero qualcosa da dire).
Tutto sommato penso che la mia voce e opinione sia soltanto un altro granello di sabbia in una clessidra mastodontica, che scorre assieme a tutte le altre. La bellezza della sabbia però è che sotto al microscopio non troverai mai due granelli perfettamente uguali. Ho la mia identità e il mio modo di scrivere e pensare – e per chiunque vorrà mai leggermi, io sarò sempre lì in perfetta trasparenza. Alcuni articoli sono più ‘professionali’ (nei miei limiti) e altri sono più sfrontati, fintamente arroganti o schietti nella loro natura.
Prima che questo pezzo diventi una riflessione sul significato più profondo delle cose e sul perché ogni venti articoli io mi senta spinto a citare una fantomatica nonna Pina che non ho mai conosciuto, forse è meglio iniziare ad arrivare ad una conclusione. Quindi – inserire qui tradizionale ringraziamento a piacere – e avanti con i prossimi progetti. Ho altre sorprese in programma e altre pubblicazioni che spero avrete la curiosità, non dico necessariamente di leggere, ma almeno di darci un’occhiata fugace.
Non vi dimenticate di respirare che è pur sempre importante; un buon proseguimento di qualsiasi cosa state combinando e alla prossima.