C’era una volta tanto tempo fa una ragazza molto dolce, un po’ chiacchierona, conosciuta da tutti come Cappuccetto Cappuccino. Il motivo per il suo soprannome era alquanto evidente, viene quasi inutile spiegarlo: a differenza delle amiche che prendevano sempre o un macchiato o un espresso, a lei il caffè faceva proprio schifo.
Decise un giorno quindi di visitare la sua cara nonnina che si sentiva molto sola per via del lungo periodo di distanziamento sociale. Preparò il cestino del picnic con varie vivande e leccornie caserecce, ci mise anche dentro due fiasche di vino (che alla nonna piaceva alzare il gomito) e si incamminò. Purtroppo Cappuccetto Cappuccino non si rese conto che il Lupo affamato si era messo alle sue calcagna; scendeva già la bava dalla bocca della bestia mentre si pregustava il suo spuntino.
Il Cacciatore in quel momento si trovava assieme al Principe Turchese; avevano deciso di trascorrere la giornata in una locale di alto borgo gestito da sette loschi individui. Prima di arrivare al Neve-Bianca, perché questo era il nome del posto dov’erano diretti (ovviamente per via dei dolci spolverati di zucchero a velo offerti assieme alle bevande), videro le tracce lasciate dal lupo. Conoscendo bene la strada che faceva Cappuccetto Cappuccino si preoccuparono per lei e decisero di incamminarsi e vedere se stesse bene. Nulla poteva prepararli alla scena terrificante che seguì.
Le fauci del lupo famelico, intrise di sangue, stavano masticando la preda; alla belva si rizzò il pelo ispido sulla schiena non appena i due si avvicinarono.
-Oh, ci siete anche voi! Non vi avvicinate, che sta mangiando! – esultò una voce alle loro spalle.
Il Principe Turchese e il Cacciatore si voltarono e videro Cappuccetto Cappuccino mentre stava richiudendo il suo cestino. Tornarono a guardare il lupo, poi lei, poi nuovamente il lupo; non sapevano cosa dire.
-Tipico di voi uomini, sempre in ritardo. Guardate, ho già sistemato tutto da sola! Meno male che guardo sempre Geo e SuperQuark; la bestiolina aveva semplicemente fame e per fortuna avevo con me una bella fiorentina al sangue, proprio come piace alla mia nonnina. Questo giro dovrà fare senza, suppongo. Eh ragazzi, è una nuova era questa; sapete, l’emancipazione femminile e tutto il resto. Sono passati anche Hansel e Gretel, ma non vi preoccupate che ho dato loro il mio GPS. Comunque, ve lo devo proprio dire, siete utili quanto un due di bastoni quando la briscola è spade. Beh, passo a salutare mia nonna e poi, dato che tu sei qui Turchese a girarti i pollici, vado io a svegliare la Bella Addormentata. Scuotendola però, che altrimenti non sarebbe consenziente. Bella ragá!
I due rimasero sbalorditi, guardando Cappuccetto Cappuccino allontanarsi come se niente fosse. Infine, rendendosi conto dell’ora, decisero di incamminarsi verso il Neve-Bianca; con un po’ di fortuna facevano ancora in tempo per beccare l’happy hour.