Molti conoscono ormai il termine inglese binge watching; un modo per consumare, o meglio ingurgitare, una serie televisiva in tempistiche relativamente brevi. Si tratta in fondo di guardare una puntata dietro l’altra, una specie di maratona, per vedere cosa succede. Riflettendoci, mi sono reso conto che con certe serie, magari in tempi morti dove la trama non prosegue o peggio ancora dove so già cosa aspettarmi, clicco sulla freccia in avanti del computer per saltare alcuni secondi che ritengo inutili. Mi sono detto che avrei coniato un nuovo termine e che avrei esplorato un concetto innovativo con lo speed watching, ma una veloce ricerca su internet mi ha fatto scoprire che ero stato battuto sul tempo. Qualcuno è stato più veloce insomma…più speedy…eh?…eh?…ok, la smetto.
A questo punto ho pensato di far convergere questo articolo in un’altra tipologia di analisi. Il primo punto sarebbe di analizzare perché guardiamo serie televisive, i film e tutta una serie di prodotti di questo tipo. Cercando di evitare lunghe e insensate diatribe filosofiche, stabiliamo quantomeno che il motivo sia l’intrattenimento; cosa sia questo intrattenimento, da quale impulso venga scaturito il suo bisogno, la sua soggettività o meno e persino se si riesca o no a colmarlo sono tutte cose che per ora trascureremo. In parte perché non penso nemmeno di essere in grado di ritrovare il ramo del sapere che se ne potrebbe occupare e in parte perché le mie risposte potrebbero essere condizionate e soggettive.
Proviamo quindi a tornare sullo speed watching; a quanto sembra alcuni raddoppiano la velocità di riproduzione del video, altri la aumentano di poco e altri ancora saltano solamente alcune scene. Perché quindi questa necessità? La mia riflessione mi porta a pensare che viviamo in un contesto dove la quantità di serie e film con i quali veniamo bombardati è talmente immensa da rendere difficile una scelta. In parte poi ci si confronta con un continuo parlare, senza forse cognizione di causa, dell’ultima serie che va di moda; quella serie con la quale se non si è al passo, si rischia la preclusione di varie conversazioni. Lasciando stare il fattore sociale, vorrei considerare quando una serie e un film valgono veramente la pena e qui sarò molto di parte nelle mie riflessioni. Avendo guardato effettivamente moltissime serie televisive e film, vorrei poter affermare di aver sviluppato una ottica leggermente più critica; in realtà ci sono discrete possibilità che io sia solamente schizzinoso e dai gusti difficili. Nonostante ciò, ad un certo punto è inevitabile non notare tutta una serie di dinamiche ricorsive, dallo svolgimento della trama, alla creazione dei personaggi, persino a come si intreccia un dialogo e quali siano le “battute tipiche”. Si tratta, a mio avviso, di un ambito stagnante dove l’innovazione diventa inutile in quanto i produttori hanno scoperto delle formule funzionali con le quali già sanno che il pubblico consumerà il prodotto preconfezionato.
Qual è il rischio? In realtà nessuno; per la legge della soggettività dell’intrattenimento, se qualcosa piace, lo si guarda senza problemi, nonostante la consapevolizzazione della sua futilità. È un modo come un altro per occupare il proprio tempo e ribadisco che non c’è nulla di male in tutto ciò. Il mio problema diventa un altro: non si tratta così tanto di sapere già o di riuscire a prevedere quello che sto per vedere in una nuova serie televisiva o in un film, il mio problema è il fattore dell’immedesimazione. Con questo intendo dire che si va a perdere la qualità, per me basilare, di una serie di farti calare e coinvolgere completamente nel mondo che viene rappresentato. La mia sarà pur una visione chisciottesca, ma preferisco, attraverso l’intrattenimento, di farmi ammaliare, incantare, rapire, affascinare o qualsiasi altra parola affine dalla visione di una storia e di un mondo che mi si schiude davanti agli occhi piuttosto di consapevolizzare il mio stesso consumismo. E così come io stesso clicco sulla freccetta per saltare alcune scene poco importanti, mi auguro che anche voi abbiate saltato magari alcune frasi o paragrafai di questo articolo in quanto mi rendo conto di non aver detto un granché e sicuramente avete cose più importanti da fare col vostro tempo.